Giovedì 23 giugno si è svolta nella Sala del Parlamentino di Villa Ruffo a Roma, la conferenza finale del progetto ReFlex – Reconciliation and Flexibility: reconciling new work and care needs.
Un appuntamento conclusivo di un percorso iniziato oltre 2 anni fa e particolarmente partecipato da parte delle aziende e dei partner scientifici e che ha visto anche la presenza della Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti. Suo l’intervento introduttivo durante il quale ha sottolineato l’importanza della sfida che abbiamo di fronte, quella di strutturare un nuovo welfare capace di cogliere la responsabilità sociale che le famiglie hanno e promuoverla con nuovi percorsi positivi di attivazione. – Il progetto ReFlex – prosegue la Ministra – è un laboratorio importante in questo processo di costruzione sistemica delle politiche di welfare e di sostegno alle famiglie, dal quale abbiamo attinto per la definizione del Family Act e per la valutazione nell’ambito della certificazione per la parità di genere che abbiamo introdotto quest’anno.- A margine dell’intervento della Ministra ha preso la parola la consigliera Ilaria Antonini a capo del Dipartimento per le politiche della famiglia che ha ripercorso brevemente le cinque fasi di sviluppo di ReFlex, soffermandosi su quella conclusiva e attuale, di comunicazione e disseminazione dei risultati progettuali. – Il legame tra pubblico e privato – sottolinea la consigliera – sperimentato da ReFlex funziona ed è vincente, perché, dalla consapevolezza che il privato sul fronte welfare è sicuramente più avanti rispetto al pubblico, quest’ultimo può ricevere la giusta spinta per rispondere sempre meglio alle esigenze delle persone nella gestione vita-lavoro.- La giornata, ricca di interventi e di momenti di confronto è stata moderata dalla ricercatrice (IRS) Elena Ferrari che, insieme alla Direttrice dell’Istituto Flavia Pesce, ha approfondito obiettivi e ricerca che l’IRS ha condotto per il progetto, il cui atto conclusivo è stato un lavoro di riprese video all’interno di alcuni contesti aziendali per spiegare al grande pubblico il welfare aziendale. E proprio con la proiezione in anteprima di uno di questi video è proseguita la conferenza, dopo una breve presentazione e introduzione da parte del regista Davide Coero Borga, divulgatore scientifico e volto di RAI Cultura. – Una web serie divisa in 5 episodi durante i quali il regista, nel ruolo del Ficcanaso, si introduce in alcune aziende per riprendere scorci di vita aziendale, incontrando le persone/dipendenti nel loro luogo di lavoro per parlare delle opportunità offerte dalle misure di welfare aziendale adottate dalle diverse azienda. A seguire i due ingegneri dell’Università RomaTRE, partner scientifico del progetto, il Prof. Francesco Riganti Fulginei ed il Prof. Antonio Laudani, collegati da remoto hanno brevemente illustrato obiettivi e potenzialità della nuova applicazione realizzata con il progetto. Uno strumento innovativo e performante a disposizione di tutte le aziende italiane che, gratuitamente, potranno ricevere informazioni personalizzate su misure di welfare aziendale e azioni di conciliazione vita-lavoro del personale. L’ultima parte della conferenza è stata dedicata agli interventi dei rappresentanti di alcune delle aziende partner che hanno preso parte all’evento. Positivo il bilancio sul percorso intrapreso e dell’alleanza costruita tra pubblico e privato con ReFlex, queste in sintesi le considerazioni delle aziende intervenute che, in coro, hanno auspicato la prosecuzione di percorsi simili per la diffusione di una nuova cultura sul welfare aziendale. A chiudere la giornata l’intervento di Tiziana Zannini, Direttrice generale Ufficio politiche per la famiglia, particolarmente soddisfatta dei risultati ottenuti con il progetto, sottolineando il valore aggiunto di questa fruttuosa collaborazione, dato dalla presenza delle aziende che hanno lavorato con passione e convinzione. – L’intuizione di ReFlex infatti – con le parole della Direttrice – è stata quella di far incontrare i due mondi, pubblico e privato, ricordando che il progetto finisce qui ma solo in termini amministrativi, perchè la sua efficacia proseguirà sia operativamente con la piattaforma realizzata che riverberando i suoi effetti attraverso le attività di comunicazione e disseminazione.